Esperimenti di volo insieme a quel ribelle, curioso, temerario gabbiano Jonathan, che proprio per i successi dei suoi esperimenti spericolati fu scacciato dallo Stormo Buonappetito.
Quando si plana, immobili in posizione orizzontale con le ali ben aperte, e si libra piacevolmente nell'aria, si può gustare un meraviglioso panorama che nella norma è inaccessibile e perfino individuare senza sforzo dove giù c'è il miglior pesce da pescare... un vero sogno! Chi non sarebbe felice di godersi appieno una passione e nel mentre di portarsi avanti col lavoro? Un sogno perfetto finché tutto ad un tratto non si regge più la torsione, si perde il controllo, si va in stallo e si precipita a perdifiato arruffati, scomposti, doloranti rischiando
Le PENNE sono presenti solo in alcune aree del corpo e servono principalmente per il volo, con funzioni diverse fra:
penne remiganti (remiganti primarie e secondarie) in corrispondenza delle ali
penne timoniere sulla coda che regolano la direzione.
penne copritrici
penne
,
Le PIUME, soffici e morbide, rivestono tutto il corpo e limitano la dispersione di calore e l'assorbimento di umidità.piume
e l'osso del collo!
Non per tutti è facile calarsi nella situazione, ma sicuramente lo è per il gabbiano Jonathan Livingston, grandissimo praticatore di cadute involontarie.
Nessuno come lui ha provato e riprovato e sbagliato... e nessuno come lui è diventato poi tanto esperto di volo, con felicità, se non dello Stormo Buonappetito che lo allontanò dalla comunità, di chi legge il libro di Richard Bach.
Fin da subito gli era chiaro che per volare quanto meno il peso che trascina verso il basso deve essere compensato dalla portanza, cioè la forza opposta dovuta allo scorrere dell'aria lungo le ali, che spinge in su. Come gli uccelli in generale, le sue ali già erano adatte al compito per forma e struttura, la digestione ottima e veloce, i polmoni tanto potenti da essere in grado di fornire ossigeno per lunghi tragitti, lo scheletro solido e assai leggero, la muscolatura dei pettorali vigorosa nonostante fosse magrolino...
Che cosa gli mancava, allora? Intanto la conoscenza.
E non capiva come aumentare la portanza e perché mai i falchi fossero così più veloci dei gabbiani. Quanto desiderava raggiungere anche lui i 320 km orari!
La formula che sostiene il volo
Il primo velivolo a motore ha spiccato il volo per 12 secondi alle 10:35 del 17 dicembre 1903. Lo avevano costruito i fratelli Orville e Wilbur Wright.
Ma è stato lo scienziato e matematico russo Nikolaj Egorovic Zukovskij (1847-1921), padre fondatore delle moderne aerodinamica ed idrodinamica, a capire nel 1905 che gli aeroplani riuscivano ad alzarsi grazie all'Equazione del moto dei fluidi di Daniel Bernoulli.
Ndr: è importante ricordare il nome Daniel sia per distinguerlo dal padre Johann, anche egli grande matematico, sia per compensare i sentimenti di conflittuale rivalità che spinsero il padre a screditare il lavoro del figlio.
p + ρgh + ½ρv2 = costante (Equazione di Bernoulli)
A colpo d'occhio la formula suggerisce che se si riesce ad ottenere in un fluido una velocità v maggiore sulla superficie superiore, risulterà una pressione p maggiore sulla superficie inferiore. E la differenza di pressione produrrà una spinta verso l'alto. Ecco perchè le ali degli aerei sono bombate sopra! Per fare in modo che il flusso d'aria compia un percorso più lungo sul dorso rispetto al ventre e sia quindi più veloce.
Però la variazione di pressione è solo uno dei fattori che contribuiscono alla
forza Qualsiasi causa che modifica il moto di un corpo oppure che deforma un corpo. È una grandezza vettoriale, definita quindi da direzione, verso e intensità.forza
detta portanza dell'ala, che in pratica sostiene il peso dell'aereo, degli alianti e in modo analogo fa muovere gli uccelli.
Ad esempio è fondamentale l'angolo formato dal profilo dell'ala con la direzione del moto, definito angolo di attacco. Il pilota controlla l'aereo modificando soprattutto l'angolo di attacco. Se l'angolo di attacco è eccessivo per una data velocità, si creano dei vortici intorno l'ala che riducono la portanza mandando in stallo (mancanza di portanza). Maggiore è la velocità di volo e minore sarà l'angolo massimo di attacco consentito prima che entri in stallo.
Col linguaggio matematico si identificano con chiarezza - cosa ne dite? - i principali elementi in gioco per guardare da lassù a quaggiù senza precipitare:
P = ½ρ v2 S Cp(Portanza)
la densità dell'aria ρ
il quadrato della velocità v
la superficie alare S
Il fattore Cp che è funzione del profilo alare e dell'angolo d'attacco. Questo angolo deve essere tale da rendere massima sia la portanza, sia la differenza di velocità dell'aria tra la faccia superiore e quella inferiore.
Il nostro Jonathan sperimentò così tante tecniche e strategie - allungandosi, accorciandosi, inclinandosi, sopravento, sottovento, manovrando con precisione millimetrica le singole penne del
sòmmolo La punta dell'ala.sòmmolo
- che non solo divenne il più veloce gabbiano della Terra ma perfino il primo gabbiano acrobata e ad un certo punto tra gran volte, viti orizzontali, virate imperiali, scampanate, gran volte rovesce e record di velocità... realizzò appieno il suo sogno di miglioramento.
Aveva così finito di imparare?
Qualcosa fa pensare di no.
BLOG MIXTEATRO Argomenti vari, spesso spunto per progetti teatrali. Ad esempio?
Le dimensioni geometriche e la relatività con Ottavio il Quadrato, l'insegnante di matematica protagonista di "Viaggio tra linee e punti... di vista", originale testo ispirato a Flatlandia di Edwin A. Abbot.
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Il rispetto per l'ambiente con "Semi silenziosi" dal libro "L'uomo che piantava gli alberi" di Jean Giono (attivo per il 2022).