Gran cosa, la tecnologia!
Con la geolocalizzazione e i navigatori, la rete e gli smartphone a continua disposizione, i social network che proliferano... non ci si perde, non si dimentica perché non c'è bisogno di ricordare, ci si incontra senza spostarsi.
Con immediatezza si ottengono risultati a volte senza aver scelto né modo né mèta. Poca intenzionalità. Basso consumo di calorie. Minimo sforzo.
Da una sorta di personale inquietudine e da una foto scattata circa un anno prima è nato il breve racconto "La riapertura".
LA RIAPERTURA di Giovanna Tauro - 2021
In un anno imprecisato di un lontano futuro si programma la Riapertura.
Gli eventi, dopo essere stati sopiti per lungo tempo, non appena escono allo scoperto diventano sold out. Tutto ciò era stato previsto - o meglio sperato - ma ugualmente i sistemi di prenotazione sono stremati per l'alto carico di richieste.
L'espressione sold out che nel passato remoto si applicava a fatti rari e invidiabili, dopo il letargo a quanto pare si è evoluta a condizione comune e spesso problematica. È bello pensare che il merito non sia tutto della campagna di marketing 6.0. Chissà.
Per quanto fin da subito sotto pressione, l'efficiente infrastruttura organizzativa si sente pronta a scalare: era stata messa in gioco l'intera creatività collettiva per ricercare le soluzioni migliori. Rilevando un enorme numero di persone in coda, vengono triplicate le date pianificate. E ancora servono ulteriori modi per rallentare il flusso entrante ed evitare blocchi. Le risorse ad oggi investite sono cospicue e aumentano sempre più. Ma ne vale la pena. È un esperimento da fare.
Giunge il fatidico giorno.
I tanti velluti impolverati si coordinano in modo sincronizzato per far riemergere da un caleidoscopio di macchie un meraviglioso colore rosso vermiglio, reso ora splendente e pronto per il ruolo di mostrarsi come nuovo ai bentornati spettatori. Niente è lasciato al caso: dall'abbigliamento di gusto volutamente classico, alla partitura coreografica di singole onde fluttuanti e lente con cui all'unisono si apriranno a distanza. Sarà una danza composita, vivace, altamente professionale che nulla farà trapelare del lungo oblio. Cinque, sei... cinque, sei, sette, otto! Come se gli allenamenti quotidiani non fossero mai stati sospesi.
Durante il rituale di apertura e l'istantaneo atto unico, si vedono i volti del pubblico modellarsi sotto le pieghe di mille colori d'espressione. Le fatiche e le tattiche strategiche ad alta tecnologia impiegate risultano pienamente ripagate dalla loro energia emozionale. I valori sono di pochissimo inferiori ai risultati del modello predittivo. Quando i sipari si chiudono puntuali dopo le ultime note della sigla finale, lo fanno congiungendosi in un silenzio pregno, con un abbraccio frusciante quasi doloroso di felicità e sollievo.
E mentre la gente prosegue la serata di svago portando in modo ordinato nelle piazze virtuali i propri avatar tramite app... i Velluti Rossi dei sipari, visto il pieno successo, già progettano il successivo obiettivo: creare altri stimoli per l'immaginazione aggiungendo qualche beep musicale e qualche fonema alle voci recitanti sintetizzate delle macchine di scena. La speranza è che gli uomini pian piano tornino a ridere e si ricordino di quell'epoca in cui, non automatizzati, sapevano danzare.
Loro, i computer sopravvissuti, ce la stanno mettendo tutta per ricostruire l'AI (*) originale.
(*) Artistic Intelligence, a specific human resource slowly faded out many lustrums ago.
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